venerdì 30 dicembre 2016

California: i migliori album del 2016

TheButterflyEffect

Dai music shops di Berkeley, Hollywood e San Francisco: il meglio del rock 2016 consigliato dallo staff di Amoeba, il miglior negozio di musica della California.



ANOHNI - Hopelessness
Sono fan di Anohni (precedentemente nota come Antony & The Johnsons) da molto tempo. Lei ha quel tipo di voce così particolare da non poter essere confusa con nessun'altra. Un altro grande album prodotto dall'incredibile ANOHNI. I testi delle canzoni sono così pieni di sentimenti ed energia che spesso si fa fatica a gestire le proprie emozioni. Questo album a volte sembra provenire dal futuro. Le canzoni sono molto attuali. Ma la musica mi proietta nel futuro. O almeno mi fa sentire al sicuro, con ANOHNI che ci guida attraverso questo futuro così incerto - Brad, Hollywood.

Eric Bachmann - Eric Bachmann
Mentre l'ex frontman sempre sottovalutato degli Arches of Loaf and Crooked Fingers sarebbe, senza dubbio, in disaccordo con me, posso permettermi di dire che questo album (ed il suo precedente "To The Races") potrebbe quasi accostarsi timidamente ad uno degli album del suo idolo Bruce Springsteen, e forse potrebbe anche batterlo - Duncan, San Francisco.

Blood Orange - Freetown Sound
Nessuno dei precedenti lavori di Dev Hynes può essere considerato meno importante, ma la formula per il suo nuovo album è una vera novità. Una perfetta combinazione di synth pop, funk e soul è cio che Dev Hynes comunica col suo album. Destinato a coloro che ( parole di Hynes)sono " non abbastanza neri, troppo neri, troppo bizzarri o non abbastanza bizzarri"- Austin, Berkeley
Io sono un grande fan di dev Hynes ed ho amato la sua precedente band "Lightspeed Champion". Ho adorato il primo album dei Blood Orange "Costal Grooves" del 2011. Per qualche motivo, non mi è molto piaciuto il suo ultimo album ma invece "Freetown Sound" mi convince. Non riesco a resistere alle sue canzoni così orecchiabili. E' davvero un grande cantautore. "Hands Up" e "Better Than Me" sono due delle più accattivanti e coinvolgenti. Spero che continui a scrivere canzoni per sè stesso e per gli altri in eterno. Abbiamo bisogno di più persone come Dev Hynes al mondo - Brad, Hollywood.

Nick Cave & the Bads Seeds - Skeleton Tree
Nick Cave ha iniziato a lavorare al suo ultimo LP prima della tragica morte di suo figlio Arthur; lo ha poi completato nei mesi successivi alla sua perdita. Si percepisce che Cave porti con sè un peso con questo suo triste, semplice album e la sua voce non è mai stata tanto straziante. Un bellissimo, desolante grido di dolore, amore e speranza. - Alison, Hollywood.


Frankie Cosmos - Next Thing
Sì, lei è la figlia di Phoebe Cates e Kevin Kline. E sì, sono geloso che loro siano i suoi genitori! E questo è davvero un ottimo motivo per ascoltare questo album. Questo è un grande album che vi porterà indietro ai tempi della K Records e di band come gli Heavenly. Amerò sempre Phoebe Cates per averci dato "Gremlins" e ora dobbiamo ringraziarla anche per Frankie Cosmos! - Brad, Hollywood

Crocodiles - Dreamless
Un basso sporco, tastiere ipnotiche e ritmi minimal alla batteria fanno da padroni a questo album, soprattutto in brani come "Jumping On Angels"."Welcome To Hell" è uno strana traccia electro-disco con un pò di chitarre che portano il ritmo, mentre "I'm Sick" suona come una collaborazione tra I Suicide e i Ramones. La traccia d'apertura "Telepathic Lover" vi rimarrà in testa per giorni interi con il suo "Love Will Tear Us Apart", i suoi sintetizzatori e le sue melodie orecchiabili. - Aaron A., Hollywood



Deap Vally - Femejism
Riff di chitarra e grida a tutto spiano! A volte un pò contorto, a volte spumeggiante ma sempre rock, il produttore Nick Zinner (degli Yeah Yeah Yeahs) ottiene il massimo risultato da questa band. "Little Baby Beauty Queen" contiene una sinistra "Helter Skelter"- grazie alle chitarre graffianti, mentre le voci ricordano quasi il glam rock. "Gonnawanna" sembra riassumere l'atteggiamento della band con le parole "farò quello che voglio, lo farò perchè lo voglio". - Aaron A., Hollywood.


Death Valley Girls - Glow in the Dark
Pur correndo il rischio di sembrare Stefon di "Saturday Night Live", questa band ha tutto. Con tutto, intendo le 3 C: concetti, ragazze ("chicks" in inglese significa letteralmente "pollastrelle") e costumi. Relativamente nuove al mondo del "costume rock", le Death Valley Girls sono una band da non sottovalutare. Il loro suono è scuro e potente, quasi da Armageddoon, il loro look è un misto tra la famosa "Sunset Strip" degli anni '70 ( una zona del Sunset Buolevard che passa attraverso West Hollywood, California, conosciuta per essere ricca di ristoranti, club rock, nightclub e negozi) e "Girl Gang" (un sito di abbigliamento vintage femminile). La loro presenza sul palco è qualcosa che si deve sperimentare in prima persona per poter davvero capire cos'è. Come Z-Man di "Beyond The Valley Of The Dolls£, non posso fare a meno di dire :" Questo è quello che succede e mi terrorizza!" ogni volta che le vedo suonare. Se non potete vederle dal vivo, "Glow in The Dark" è la migliore soluzione. Questo disco è in assoluto la cosa più divertente che il vostro giradischi suonerà per tutto l'anno. - Audra, San Francisco.
Uno spumeggiante, travolgente viaggio dalle grondaie macchiate di birra della città fino agli angoli assolati del Mojave. Unendo lo spot glam rock della metà degli anni '70 con il punk anni '70 e una sana dose di psichedelia, il secondo album di questa band di Los Angeles è un non-stop di emozioni, pieno di energia e, cosa più importante, è un disco davvero divertente. "Pink Radiation" ti fa sentire quasi come in un culto di iniziazione nel deserto, ma se guardate il contachilometri mentre ascoltate il brano omonimo "Glow In The Dark", la prima cosa che sentirete dopo la musica sono le sirene della polizia dietro di voi. - Aaron A., Hollywood

DIIV - Is the Is Are
Diiv, band di Brooklyn, tornata dopo quattro anni con un album che non ha deluso le aspettative dopo il loro album di debutto, Oshin. Musicalmente, Zachary Cole Smith regala ancora scintillanti assoli di chitarra che navigano sulle onde del riverbero e della distorsione. Canzoni come "Under The Sun" offrono un mix tra ritmi incalzanti e melodie estiv, così come i testi di Smith approfondiscono il problema della sua lotta contro la dipendenza dalle droghe. Ne consegue uno dei trucchi migliori dei Cure: suono vivace, anche nei momenti più cupi. - Billy Gil, Hollywood.


Exploded View - Exploded View
L'artista, precedentemente conosciuto come Anika, ha messo su una band per il suo progetto "Exploded View", una vera gemma post-punk. Immaginate le vibrazioni di Nico con una coscienza politica di sinistra, in qualche cantina segreta in Europa dove tutti indossano abiti neri di ottima fattura e l'aria si riempie di fumo di sigaretta. - Alison, Hollywood.


Glam Skanks - Glitter City
Un mio amico mi ha fatto conoscere questa nuova band di Hollywood e ne sono rimasto colpito sin dal primo ascolto! Pensate questo: le "Donnas" (gruppo femminile statunitense) si danno al classic trash e voi avete un nuovo gruppo preferito. - Brent James, San Francisco.




King Gizzard And The Lizard Wizard - Nonagon Infinity
L'Australia ha regalato al mondo cose incredibili, come i canguri, gli AC/DC, e lo show televisivo "Danger 5". Quest'anno la cosa migliore che viene dall'Australia sono la band "King Gizzard And The Lizard Wizard" ed il loro recente album, "Nonagon Infinity". La band, formata da sette componenti e ben due batterie possiede un suono complesso di sicuro, ma su Nonagon Infinity riescono a portare il loro livello di complessità al massimo, con riff potenti di chitarra, ritmi che ti portano quasi in trance e melodie caleidoscopiche che rasentano l'improvvisazione. Ogni canzone di questo album è legata alla successiva, rendendo così il disco adatto per un lungo viaggio in auto. -Audra, San Francisco.

Cate Le Bon - Crab Day
L'eroina del post-punk, Cate Le Bon diventa più inquietante nel suo ultimo disco, e questa è davvero un'ottima cosa. "Crab Day" riesce a dare il meglio unendo melodie liricamente contorte con ritmi non esattamente perfetti. E' come una casa che cade a pezzi, ma il tutto si regge comunque in piedi, dando così dimostrazione della padronanza di Le Bon nel gestire cose complicate. è il Gertrude Stein dell'Indie Rock. - Billy Gil, Hollywood


Lust for Youth - Compassion
Il gruppo Scandinavo "Lust for Youth" sono come i Pet Shop Boys del 21esimo secolo.(Il loro account twitter è sempre estremamente divertente, che li ritrae stanchi del mondo del jet set e con un debole per i film di Hugh Grant e per l'acqua "Fiji"). Sul loro disco "Compassion", la band sono sia lunatici che energici, creando così brani che sono sia tristi che ballabili. - Alison, Hollywood


Kylie Minogue - Kylie Christmas [Snow Queen Edition]
Una versione rivisitata dei classici dello scorso anno. Musica perfetta per il clima natalizio! - Brent James, San Francisco



Miserable - Uncontrollable
"Uncontrollable" possiede pesanti alternanze di lunatici e depresse tracce, ma alla fine di ogni ascolto ci si ritrova improvvisamente di nuovo tranquilli. Questo è un progetto solista di Kristina E. (cantante delle King Woman) che non si allontana molto da una qualsiasi delle sue precedenti opere, ma che sicuramente ci mostra il suo approccio musicale più personale. - Furn, Hollywood


Kevin Morby - Singing Saw
Il fondatore e membro dei Woods, Kevin Morby, continua la sua fruttuosa carriera solista con un grande album. Singing Saw unisce un songwriting melanconico con orchestrazioni intrise di sprazzi psichedelici, chitarre luccicanti, beat rock molto diretti che tengono insieme il tutto meravigliosamente. - Billy Gil, Hollywood


The Mistery Lights - The Mistery Lights
L'album omonimo di debutto della band Californiana uscito per la Wick, filiale della Daptone Records, è pura musica garage: il lato oscuro delle compilation di genere degli anni '60 come Nuggets, Pebbles e Back From the Grave. Pensiamo al proto-punk dei The Seeds, The Sonics, e The Jesters of Newport ed aggiungiamo un po' dello spirito di Brooklyin. Al contrario della maggior parte delle band protagonista del revival della musica Garage, The Mistery Light non intendono solo ricreare il suono; questi ragazzi lo vivono a livello spirituale, mettendo in piedi uno spettacolo guidato in primis dalla chitarra ululante e scatenata di Mike Brandon. - Audra, San Francisco


Marissa Nadler - Strangers
La musica di Marissa contiene un elemento davvero unico e bellissimo che io definirei Dream Folk (una sorta di mix tra le band Ethereal 4d Dreampop e le più tradizionali voci folk femminili). Strangers è un disco originale, molto godibile, e sembra avere molte più cose in comune con Leonard Cohen e Chelsea Wolfe di qualsiasi altro disco folk contemporaneo. - Furn, Hollywood



Angel Olsen - My Woman
Un viaggio avvincente su terreni tormentati, tra ballate new wave come Intern, al dream soul di ampio respiro come Those Were The Days, passando per pezzi rock and roll come shut Up Kiss Me. In poche parole: da togliere il fiato. - Billy Gil, Hollywood



Jerry Paper - Toon Time Raw!
Jerry Paper viene da Los Angeles, ed è un genio: è ora che riceva ciò che merita. Toon Time è il suo lavoro migliore finora. Alex M, Hollywood



Parquet Courts - Human Performance
Agli eroi dell'indie rock di New York, Parquet courts, sembra non possa interessare di meno dimostrare qualcosa a qualcuno attraverso il loro ultimo album. Nonostante ciò la band non perde il suo smalto ed è capace di produrre alcune delle migliori canzoni finora. Dopo un paio di primi album buoni, Human Performance, vede la band inserirsi perfettamente nello stile newyorkese dell'indie rock di un tempo, dai Talkin Heads ai Television, ma anche dai Sonic Youth ai Beastie Boys, pubblicano così un album davvero vincente. Ci sono canzoni alla Velvet Underground come la title track; brani brevi e molto ritmati come Outside e I Was Just Here; inni da urlare come Paraphrased; lunghe jam quali Berlin Got Blurry; i Parquet Courts hanno un gran suono e tanta energia, sono maturi ed autentici nella loro surreale eccentricità. Il loro album migliore. - Billy Gil, Hollywood
Light Up Gold del 2012 è stato uno dei miei preferiti in assoluto per molto tempo. Questo è il loro album che supera incredibilmente le promesse dei precedenti. - Alex M, Hollywood

Iggy Pop - Post Pop Depression
La coppia Iggy Pop e Joshua Homme appariva come una delle più stravaganti eppure alla fine è risultata essere una delle migliori collaborazioni del 2016. Il songwriting e la musicalità di Homme, dei Queens of the Stone Age, sono un trampolino di lancio dal quale Pop può tuffarsi nel passato, professare e sputare veleno. C'è una sorta di romanticismo consumato nell'album, in canzoni come Break into Your Heart, Gardenia e Chocolate Drops (nel quale c'è una delle migliori performance chitarristiche di Homme), ma c'è anche un grande senso di disgusto e frustrazione, ed è li che puoi percepire una delle ultime vere icone viventi nonchè showman del rock'n'roll, lottare contro la mancanza di spirito, di immaginazione e contro tutta l'invasività della roba digitale con cui abbiamo a che fare nel XXI secolo. - Aaron A., Hollywood

Preoccupations - Preoccupations
Molti gruppi rock attualmente sembrano accontentarsi di non fare altro che indossare un abito fatto di suoni del passato. I Preoccupations sono il suono di un presente fatto di ansia galoppante, e freddo presentimento. Per me è il miglior disco del 2016, perchè fondamentalmente hanno il suono del 2016. - Alex M, Hollywood
La band conosciuta come Viet Cong ha trovato un nome migliore ed è Preoccupations. E devo dire che amo molto questo album, più del loro precedente esordio. Per me sono i Future Island di quest'anno. La versione canadese. Il cantante ha una profonda e pazzesca voce soul che amo. come se i Joy Division incontrassero The psychedelic Furs. - Brad, Hollywood

Roses - Camera Trouble
I Roses sono protagonisti di un formidabile debutto ricco di sfumature malinconiche new-wave. Come altri artisti potrebbero rifarsi a certi sound di chitarra, al basso di Peter Hook ed alle melodie del synth, ma i Roses si addentrano nei dettagli, come ad esempio il battito delle mani o la drum machine di "It's Eerie", o come nella coda di "Julian March". Questo è il miglior disco che sembra uscire fuori dal 1984. - Billy Gil, Hollywood


Joe Rut - Stolen Tools & Stereos
Joe Rut vola invisibile ai radar, ma probabilmente è il miglior cantante/compositore "sconosciuto" in circolazione nella Bay Area. Il suo quarto album dovrebbe restituirgli la notorietà che merita. I miei pezzi preferiti sono "Black Velvet Elvis" e "Porcupine". - Joe Goldmark, San Francisco


Boz Scaggs - A Fool To Care
Il miglior album di Boz da quando ha cominciato. Amo tutte le canzoni contenute. - Joe Goldmark, San Francisco
Sonny and the Sunsets - Moods Baby Moods
Immaginate una camminata al sole, con il suono di un ritmo funky e la vostra mente che viaggia in un qualche altro posto.
Se Beck producesse una traccia nella quale Lou Reed si scontra con i Parliament Funkadelic, suonerebbe probabilmente come la titletrack di questo disco, nella quale strofe piene di parole fluttuanti si alternano ad accattivanti e quasi sensuali ritornelli, il tutto condito da improvvisi stacchi ricchi di groove. I testi sono assurdi, come in "Well But Strangely Hung Man", ma non poi molto astratti, e disegnano immagini vivide ed immediate senza troppi fronzoli. - Aaron A., Hollywood

Thee Oh Sees - A Weird Exits
Un gruppo Garage sulla scena da più di venti anni non dovrebbe suonare fresco, nuovo ed eccitante come fanno gli Thee Oh Sees nel loro album A weird Exits. Heavy, accattivante, e persino epico in sole sette canzoni! - Kyle, Hollywood
Vow - Kind Eyes
Questa band losangelina sembra incrementare la loro dose di creatività ad ogni nuova uscita discografica. Synth legati al suono della chitarra ed una voce, quella di Julia, assolutamente unica. - Furn, hollywood

Warpaint - Heads Up
Pur concedendosi ulteriori concessioni verso il pop, in questo ultimo album a fare la parte del leone sono altri elementi: ad esempio il mood della chitarra ricca di reverbero ed il basso pulsante, al quale si aggiungono caldi beat elettronici e voci sospirate e stratificate. Anche se la loro finezza non sarà mai acclamata quanto meritano, i fan di questo genere continueranno a guardare avanti ed in alto. Immergetevi nell'etere con i Warpaint. - Billy Gil, Hollywood

Weyes Blood - Front Row Seat to Earth
Natalie Mering ha sviluppato un modo di suonare e cantare così cupo-ma-non-triste che qualsiasi paragone con eventuali predecessori (ad esempio una miscela sapiente di The Carpenters e Vashti Bunyan) non reggerebbe. Queste canzoni non sono solo sentimentalmente forti e malinconiche, ma conservano una certa dose di intrigo, come nel singolo "Do You Need My Love", in cui delle liriche dirette si uniscono con suoni psycho-pop all'esplorazione di territori semi-sconosciuti. E' un delicato equilibrio di emozione e mistero quello che ti farà tornare più volte ad ascoltare e riascoltare questo disco. - Billy Gil, Hollywood



Wild Nothing - Life Of Pause
Il terzo album di wild Nothing trascende l'influenza di Jack Tatum in favore di una produzione pop di prima classe sullo stile del sofisticato artpop dei Roxy Music in Avalon. Life of Pause attraversa una serie di stili differenti, dal muro di vibrafoni di "Reichpop" al soul di "A woman's Wisdom" fino allo showgaze di Japanese Alice. Capolavoro. - Billy Gil, Hollywood






Per info e acquisti:



domenica 27 novembre 2016

I 5 presepi che dimostrano che il rock'n'roll ha vinto

TheButterflyEffect
Quando io ero piccolo non desideravo altro che essere un prete di provincia e vivere beato nella mia chiesa di campagna, affinando la mia capacità di risultare estremamente simpatico e sorridente alle mie pecorelle smarrite, pensionate ed aspiranti tali in primis. Crescendo purtroppo il male del mondo ha inquinato la mia purezza impossessandosi di me sotto forma di genere musicale noto ai contemporanei come rock'n'roll. Da lì a tutta una serie di clichè che non vi sto a spiegare il passo è stato breve e fulmineo ma una cosa è rimasta intatta: il bisogno estremo di permeare l' esistenza mia e quella degli altri con oggetti mistici frutto di un'adorazione tanto sacra quanto bislacca. Ed ecco quindi che sotto il periodo di Natale, mi ritrovo immerso nella ricerca del perfetto presepio rock'n'roll. Le immagini che seguono sono frutto di ore ed ore di studio matto e disperato che hanno portato alla luce brillanti esempi di splendida creatività umana. Spero che questo articolo ispiri altre persone a contribuire a tale follia nella speranza che essa duri intatta nei secoli dei secoli.


5
Con prepotenza entra in classifica e si conquista il quinto posto: BIGGER THAN JESUS, the Beatles. Per il concetto e per il concerto, a cui assistono anche un Octopus, un Walrus e dei Piggies.

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 Al quarto posto troviamo i Metallica, irruenti come sempre, che salgono sul palco/capanna rubando la scena, ma allo stesso tempo conquistando la fiducia degli ex protagonisti che si riscoprono in veste inedita di pubblico attento ed interessato, includendo così all'interno dell'azione un messaggio se vogliamo di accettazione e convivenza tra diverse culture e generazioni che a ben vedere centra in pieno lo spirito ed il significato del vero presepe e del natale stesso. Ma anche no. 


3
 Al terzo posto ritroviamo i Beatles...non contenti di avere sempre due o tre dischi nelle prime posizioni di qualsiasi classifica storica che si rispetti! I fans del quartetto di Liverpool hanno un motivo in più per amare Ringo, qui in veste di Ringo Bambino, il re dei re, il batterista predestinato a dare una lezione al mondo, con la sua simpatica ed umile unicità. 


2
 Al secondo posto troviamo una Natività in stile punk rock, per il semplice fatto che mai fino ad ora si era riusciti nell'intento di unire due mondi cosi diversi, eppure così simili... quello dell'ostia e quello della colla. Quello delle catenine e quello delle spille. E chi siamo noi per dire quale dei due sia migliore? Meglio allora unire i due concetti in un'unica grande manifestazione di arte, amore e ribellione. 


1
 Diciamolo chiaramente. Non meriterebbe di stare in prima posizione. Ma dal momento che è l'articolo stesso a non meritare nemmeno di esistere, ecco che il Presepio Hipster si conquista il primo posto per la tecnica della realizzazione e l'attenzione maniacale al dettagio. Non ultimo, per la capacità di rappresentare al meglio lo spirito contemporaneo e farsi così portavoce di una generazione. Abbiamo quindi una Maria con tanto di caffè Starbucks ed un Giuseppe tecnologico che immortala il momento di gioia per l'arrivo del dolce pargolo. Ecco i tre re magi con occhiali trendy e pantaloni da allagamento, che portano i loro doni rigorosamente by Amazon a bordo di comodissimi ed ecologici segways, giunti a destinazione, più che con la stella cometa, con Google Maps. In più come se tutto ciò non bastasse, un moderno pastorello con tablet alla mano prova a rendere il momento più social e virale possibile, assistito da una elegante pecorella con maglione natalizio ed un bue "100% organic" !! Ciliegina sulla torta, la capanna con certificazione energetica all'ultimo grido dotata di pannelli solari che la rendono miracolosamente autosufficente!!! 


venerdì 25 novembre 2016

L'incredibile voce di Freddy Mercury in tre tracce vocali isolate

TheButterflyEffect

Sono passati 25 anni dalla morte di uno dei migliori artisti e cantanti della musica del XX secolo. Freddy Mercury annunciò di aver contratto il virus dell'HIV due giorni prima della sua morte. Le persone a lui vicino ce lo descrivono come un tipo a volte molto solitario, capace di restare per settimane da solo chiuso in casa. Ma d'altra parte Freddy Mercury era anche e soprattutto famoso per essere un vero e proprio animale da palcoscenico, con i suoi costumi, i vestiti in stile Glam prima ed il look caratteristico con pantaloni, scarpe bianche e baffetti corti poi. Un'unica costante: l'incredibile talento musicale, una voce eccezionale, unica nel mondo della musica, che possiamo ancora oggi continuare ad ascoltare, anche nella sua forma più pura grazie a queste registrazioni, Vocals Only, cariche di emotiva espressività, capaci di suonare musicalmente perfette anche senza l'ausilio degli strumenti musicali. 

We are the Champions

Somebody to love

I want it all

martedì 25 ottobre 2016

(What's this story) Britpop Glory?

TheButterflyEffect
Basta, non se ne può più! Vorrei approfittare di questo spazio per esprimere la mia opinione sulla storia violenta del Brit Pop, in particolare riguardo a due delle migliori band degli anni '90, Blur ed Oasis. 
Io tendo da sempre a rifiutare questa storia della battaglia del brit-pop per diversi motivi; è difficile innanzitutto credere alla maggior parte delle cose che si leggono sulla stampa specializzata, ma questo è sempre stato un difetto del sistema editoriale musicale, sopratutto del Regno Unito. Sostengo semmai che questa guerra Blur vs Oasis a distanza di anni mostri ancora di più tutti i segni dei propri limiti, continuando a danneggiare quella che è una produzione musicale più che interessante e ricca di spunti. E' spiacevole come di fronte a due colossi della musica inglese degli anni '90 il gossip finisca per oscurare il resto, soprattutto il motivo principale della questione e l'unica cosa che conti davvero: la musica. Potremmo discutere per ore sul catalogo delle due band, confrontandone i dischi, i singoli, il percorso, l'estrazione sociale, la provenienza, il muro del suono degli Oasis, gli arrangiamenti più sofisticati dei Blur, imparando a lasciare da parte la storiella dell'odio corrisposto tra personaggi di spettacolo milionari.


Il paragone con i Beatles? Non lo comprendo. Non ho mai capito come si faccia a sostenere che gli Oasis siano la copia dei Beatles. Ironicamente a me sembra tra l'altro che i Blur abbiano più punti in comune con il quartetto di Liverpool rispetto ai mancuniani. Resta il fatto che il gruppo di Damon Albarn abbia comunque sempre avuto una forte impronta personale che li distanzia dalle influenze che di sicuro ci sono. Il concetto di "copia-incolla" di cui vengono spesso accusati gli Oasis è sintomo d'invidia, di odio che genera altro odio oppure c'è gente che davvero non ha mai ascoltato gli Oasis o, peggio ancora, non ha mai ascoltato i Beatles?


Ci sono un sacco di altri gruppi minori appartenenti alla scena brit-pop che in realtà presentano arrangiamenti, suoni e armonie chiaramente prese in prestito dai  Fab Four. 
Ultimo punto fondamentale per me è proprio la cosiddetta scena Brit-Pop in generale. Credo infatti che tolti Oasis e Blur, rimanga poco e niente: una definizione romantica di un bel periodo musicale, senza nulla togliere e con il massimo rispetto verso il resto della scena musicale anglosassone. Semplicemente sostengo che gli Oasis, i Blur e qui aggiungo per forza di cose i The Verve, siano band appartenenti al mondo del rock'n'roll o comunque ad un pop di alta fattura, un mondo ben diverso e lontano dal resto della scena, che mostra un repertorio di tutt'altro respiro. Limitante e forzato inserire questi 3 giganti all'interno di un contesto troppo piccolo.  
Ecco perchè rifiuto l'etichetta Brit Pop, l'odio reciproco e il continuo paragone tra i più grandi gruppi rock inglesi degli anni '90 ed i Beatles. Preferisco piuttosto portare avanti un discorso basato sull'ascolto dei dischi, seguendo una timeline che metta a "confronto" i lavori discografici pubblicati nell'arco della loro ricca e gloriosa vita artistica. 


martedì 18 ottobre 2016

Get Back tutte le versioni

TheButterflyEffect


Dalle prime session, con le prime prove della melodia vocale, alla versione finale, quella dell'LP e quella del concerto sul tetto della Apple, dove con la frase di Lennon "Speriamo di aver passato l'audizione" i Beatles chiudevano un'epoca. Sedici differenti versioni della canzone Get Back, pubblicata ufficialmente sul disco Let It Be, in questo video di 10 minuti che permette di ascoltare prima John e poi George alla voce, con le loro differenze ed i loro modi caratteristici di interpretare il brano; molto interessante la versione fast e slow, in cui a cambiare è principalmente la velocità del brano, di conseguenza anche l'arrangiamento, l'intenzione e la forza del pezzo. Al minuto 6:52, la traccia isolata del basso di Paul e della tastiera di Preston mette in risalto il bellissimo assolo ad opera di quest'ultimo. In più, alcune versioni dal vivo che vedono protagonista Paul McCartney e gli ospiti sul suo palco durante gli anni dei tour da solista.
Un ringraziamento speciale a "SgtPepperChannel" per aver reso disponibile il video su Youtube. 

Ecco la scaletta del video

1) Demo restored quality 0:12
2) Earliest rehearsed version (#1) 1:47
3) John Lennon at Lead Vocals (#2) 2:18
4) Rehearsal (evolving into the final version) (#3) 3:17
5) No Pakistani (Anti-Racist version) 3:52
6) Geh Raus 4:38
7) Underwater (slow mock version) 5:05
8) Ringo 6:17
9) George Harrison version 6:22
10) Isolated Keyboard and Bass tracks (Bill Preston and Paul McCartney) 6:52
11) Savile Row Live Rooftop 7:11
12) Paul McCartney Live (no description) 7:42
13) Paul McCartney Live Late Show street roof 8:13
14) Paul McCartney Live Montreal 2011 8:29
15) Paul McCartney Live, Tina Turner, Elton John, Eric Clapton, Mark Knopfer, Phil Collins and more (welcome to refer ore names in the comment) 8:45
16) LP version 9:51
I'd like to say thank you on behalf of the group and ourselves and I hope we've passed the audition 10:01



sabato 8 ottobre 2016

Ricordando John Lennon con un nuovo messaggio di pace nel cielo

TheButterflyEffect
Il  09 Ottobre 2016, Yoko Ono sarà a Reykjavik, in Islanda, per accendere la luce della torre denominata IMAGINE PEACE TOWER in onore del marito scomparso, John Lennon, che nello stesso giorno avrebbe compiuto 76 anni.
E' possibile seguire la diretta dell'evento su Periscope all'indirizzo: http://twitter.com/yokoono alle ore 20 in Islanda, 21 in Inghilterra, ore 22 in Italia, 16 a New York, 13 in California, 5 a Tokyo.
Oltre alla cerimonia di accensione della torre ci sarà un discorso tenuto da Yoko Ono e dal sindaco della città.  
La IMAGINE PEACE TOWER tornerà ad illuminare il cielo per ricordare alle persone il potere del coraggio, dei desideri, dell'ispirazione e del senso di solidarietà in un mondo in cui troppo spesso a passare in risalto sono messaggi di rabbia, odio e rancore. 
La torre è un'opera di Yoko Ono, concepita in onore di John Lennon e si trova sull'isola islandese di Viðey. E' stata inaugurata il 09 Ottobre 2007, in occasione del 67° compleanno di Lennon.
Una delle caratteristiche affascinanti della Imagine Peace Tower è che la forza, l'intensità e la brillantezza della luce cambiano continuamente con il tempo e le condizioni atmosferiche uniche dell'Islanda, generando una colonna di luce chiara nelle notti senza nubi, capace di riflettere i colori dell'arcobaleno in caso di pioggia o neve, e di essere visibile anche attraverso gli strati di nubi che possono parzialmente coprirla.
La lettera di Yoko si conclude cosi:
Love is our energy.
Wisdom is our power. 
It's time to shed a light to all corners of the world. 
Enjoy the trip we make together. 
Love, Yoko Ono. 




Ognuno può esprimere il proprio desiderio contribuendo attraverso i social su Facebook (pagina Yoko Ono), su Twitter (@IPTower), via email (wish@imaginepeacetower.com) o su uno degli alberi dei desideri (Yoko ono Wish Tree) situati nei luoghi sparsi in tutto il mondo dove sono esposte le sue opere. 

Sul sito: http://IMAGINEPEACETOWER.com una webcam riprende la torre tutti i giorni dell'anno. 

E' importante far sapere e condividere il messaggio con più persone possibili. 



lunedì 3 ottobre 2016

Come funziona il posizionamento dei video su Youtube

TheButterflyEffect
Come far guadagnare posizioni al tuo video su Youtube? 
Cerchiamo di capire come funziona l'algoritmo che permette a Youtube di posizionare i video caricati sulla piattaforma in un ordine capace esso stesso di determinare il successo o meno del contenuto caricato. 
Ho letto numerosi articoli e guide dettagliate al riguardo, perciò ho deciso di riassumere in maniera semplice, tagliando fuori le nozioni da addetti ai lavori, e anche se nessuno conosce al 100% il funzionamento dell'algoritmo di Youtube, quello che riporto di seguito è comunque il risultato di studi e test che ci portano ad una suddivisione in 5 aree di intervento principali:

- Il Canale
- Le Parole chiave 
- Le Visualizzazioni
- Le Reazioni
- Le Condivisioni


Infografica by Martin Mibfeldt. www.tagseoblog.com


Procediamo con ordine:

- Il CANALE
 Ci riferiamo proprio al canale Youtube su cui è caricato il video. Quello che dovete fare è lavorare sulla fiducia e l'autorità del canale, in poche parole sulla reputazione. Questo significa che i contenuti dovranno essere pertinenti con il titolo, e dovranno essere ritenuti interessanti, in modo da far aumentare le interazioni e la frequenza delle visite. E' importante anche aggiornare con regolarità il canale caricando nuovi video, poi avere un buon numero di iscritti e in caso contrario mettere in piedi una strategia che serva ad incrementarli. Non ho ancora ben capito in che modo Adsense influisce sulla reputazione del canale, ma ne parleremo in un nuovo articolo non appena avrò raccolto abbastanza dati in merito; considerando Adsense un prodotto Google di stampo pubblicitario non faccio fatica a credere che molto probabilmente rappresenti un punto a favore per il posizionamento su youtube
Da non sottovalutare anche l'età del canale ( un video di un canale che in 5 anni ha fatto un milione di visualizzazioni probabilmente potrebbe finire dietro ad uno che in sei mesi ne ha fatte ad esempio 500mila ). Non ultimo, controllate e curate il titolo e la descrizione del canale, nonché l'aspetto della homepage, per quanto possibile. 

- Le PAROLE CHIAVE
Dobbiamo prestare molto attenzione alle parole (scritte) che utilizziamo perché sono la parte in comune tra te, il contenuto e l'algoritmo che decide dove posizionare il tuo video. E' importante come prima cosa che il nome del file del video che andiamo a caricare abbia un titolo pertinente, come ovviamente il titolo stesso del video, quello cioè che apparirà ai visitatori. Le parole chiave, quelle che secondo te identificano il tuo video, è sempre bene inserirle anche nella descrizione, formulando un discorso non prolisso ma esauriente, che non tragga in inganno e che non cerchi di "acchiappare" la visita, ma che piuttosto faccia in modo che a premere il pulsante Play sul video sia una persona interessata e consapevole. Quello delle parole chiave è un lavoro a tutti gli effetti per il quale potreste aver bisogno dell'aiuto di un professionista. Anche se non sembra, parole giuste o sbagliate determineranno il successo o meno del tuo contenuto. 

- Le VISUALIZZAZIONI 
Il numero di visualizzazioni è in realtà il primo fattore che viene in mente a chiunque quando si parla di posizionamento Youtube. In effetti conta molto, è il pubblico in fin dei conti a decidere cosa deve andare in alto. Ma cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo per contribuire al successo del video? Innanzitutto dobbiamo fare in modo che l'immagine di miniatura del video (thumbnail) sia accattivante, chiara il più possibile e che nei suoi limiti funzioni come gancio per il nostro visitatore (interessato e consapevole come sempre). In secondo luogo dobbiamo tener conto che l'algoritmo di Youtube considera le visualizzazioni non solo in termini di quantità, ma anche di qualità, ovvero il numero totale delle visualizzazioni vengono prese in considerazione dando maggior rilievo a quella parte di visitatori che non è la prima volta che vede un tuo video: in pratica Youtube premia la cosiddetta fidelizzazione dell'utente, ovvero più i visitatori tornano, più il tuo canale o il tuo video rappresenterà un contenuto di valore. A questo discorso possiamo riallacciare quindi quello già fatto delle sottoscrizioni. Comunque è fondamentale entrare nell'ottica che nel mondo digitale contano si i numeri, cioè la quantità, ma si lavora e si lavorerà sempre più anche sulla qualità che questi numeri rappresentano. 

- Le REAZIONI 
Le reazioni sono la conseguenza, il passo successivo, che dalle visualizzazioni portano a tutta una serie di azioni che rendono il nostro spettatore protagonista: commenti, numeri di commenti, eventuali parole chiave contenute involontariamente nei commenti, numeri totali di thumbs up e down (pollici in su o in giù) e la loro media matematica; contano anche le aggiunte ai preferiti, i video di risposta e le inclusioni in eventuali playlist.

- Le CONDIVISIONI
Lo sharing sui social network è un concetto che ormai abbiamo imparato a fare nostro e che non richiede spiegazioni particolari. Basti solo ricordare che i social network, al contrario di quanto molti credono, sono moltissimi, nell'ordine delle centinaia, vanno ben oltre i più conosciuti Facebook, Twitter, Instagram e Tumblr. Ce ne sono a bizzeffe, cercate ovviamente di capire quali per le loro caratteristiche e ovviamente per la loro diffusione possa fare al caso vostro. Youtube è esso stesso un social network, l'ideale per chi carica video da condividere, ma ci sono anche altre piattaforme su cui i vostri video verranno condivisi dagli utenti. Anche dalla qualità di queste piattaforme dipenderà il punteggio complessivo del vostro video su youtube. 


Riassumendo, credo di poter dire che per il 50% il posizionamento su Youtube si basa su logiche che ormai abbiamo imparato in questi primi decenni di utilizzo di internet, social network ed app. Altri accorgimenti che invece sfuggono ai più, come avete visto, sono molto facili da capire. Nel complesso bisogna innanzitutto non imbrogliare (vi assicuro che non fanno difficoltà a capire quando state imbrogliando e le decisioni che prende di conseguenza l'algoritmo è inappellabile), bisogna essere autentici, puntare a creare un contenuto di qualità. Ci si può avvalere di professionisti del settore per puntare ad un risultato migliore, ma tutto dipende dagli obiettivi e dal tipo di contenuto; potremmo benissimo riuscire a sfruttare bene tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione purché questi non diventino un'ossessione; vale sempre la pena ricordare infatti che alla fine, ciò che conta, è il contenuto. Se il vostro video è buono, il tempo vi darà ragione.  



domenica 2 ottobre 2016

Brian Cannon ed i sopravvissuti alle sbronze con gli Oasis

TheButterflyEffect
Gli eventi che hanno portato alla realizzazione della copertina di (What's the story) Morning glory? degli Oasis sono avvolti da una coltre di nebbia, come è facile immaginare.
L'autore, il fotografo Brian Cannon, di Wigan, racconta:
 "Una volta Noel Gallagher mi parlò di una frase che lo aveva colpito: 'non esistono risposte, ma solo altre domande' riferendosi al fatto che spesso una risposta non fa altro che generare altre domande. E' un modo diretto di guardare la realtà che mi ha colpito. L'idea è che questi due uomini si incrociano camminando in strada, ma non si sa chi sono, da dove vengono e dove vanno, nemmeno cosa si dicono. Sul retro della copertina uno dei due è scomparso, ed effettivamente viene da chiedersi "Ma che cazzo è stato? Cosa cazzo avrebbe voluto dire? Che senso ha?"

Art Cover Front

L'immagine sfocata dei due passanti è diventata una sorta di icona nel mondo del rock, nonché una delle copertine più riconoscibili e riuscite di sempre, ma anziché fornire una risposta, genera altre domande, due in particolare: "Quale dei due è Liam, quale è Noel?" "Dove si trovano in questa foto?"
La foto è stata scattata a Berwick street, caratteristica via londinese oggi meta di pellegrinaggio per i fans degli Oasis di tutto il mondo.
Liam e Noel Gallagher in realtà declinarono l'appuntamento per problemi legati ai postumi della sbronza della sera precedente.
Lo scatto venne fatto alle 5 di mattina e ad essere presenti erano per lo più i sopravvissuti della bevuta, rimasti svegli apposta fino all'alba, tra i quali lo stesso Brian Cannon, che è proprio uno dei due in foto (quello con i pantaloni scuri, a destra) ed il dj londinese Sean Rowley (quello a sinistra), mentre sullo sfondo, in piccolo, a sinistra, c'è il produttore degli Oasis, Owen Morriss, mentre tiene in mano una copia del master del disco.
"E' pazzesco il fatto che abbiamo scelto Berwick Street...voglio dire, è una via centrale nella zona di Soho, anche alle cinque di domenica mattina sapevamo che avremmo trovato traffico; in effetti io avevo dato per scontato che in seguito avrei lavorato digitalmente all'immagine per rimuovere persone o cose d'intralcio alla foto, ma, per una circostanza che non so spiegarmi, la foto che vedete rappresenta esattamente come appariva la via nel momento in cui è stata scattata. Non c'era traffico. Avendo lavorato su pellicola e non in digitale, abbiamo dovuto aspettare lo sviluppo delle foto il giorno seguente per esaminare il risultato. La cosa sorprendente fu che praticamente il primo scatto era già quello buono. Praticamente siamo andati avanti per due ore a scattare foto quando quella giusta era già la prima. Potevamo chiudere tutto e tornare al pub dopo 5 minuti, ma non lo sapevamo ancora."
Brian Cannon, con il suo studio di graphic design Microdot, ha realizzato la maggior parte delle copertine e il logo degli Oasis, negli anni Novanta.
"Quando ho iniziato era difficile trovare dei lavori. Poi ho conosciuto Richard Ashcroft in un party a Wigan, ed ho realizzato il mio primo lavoro per i The Verve. Quello è stato il mio primo lavoro importante, e finalmente avevo del materiale valido nel mio portfolio personale. Una delle prime cose che feci fu quella di portare mia madre in visita al Vaticano, perché lei è molto cattolica e io amo mia madre. Sapevo che sarebbe stato un sogno per lei e andammo in vacanza a Roma. Lì comprai, in un negozio di scarpe, un paio di Adidas che in Inghilterra non avevo mai trovato. Un anno e mezzo dopo, in un ufficio di Manchester, entra un ragazzo che non avevo mai visto prima e mi fa 'Scusa, dove le hai preso queste Adidas...io non le ho mai viste qui?' E fu così che conobbi Noel Gallagher."









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